Come individuare i sintomi di una cattiva digestione, a chi rivolgersi per curare il disturbo e prevenire le malattie legate all’intestino.
I disturbi intestinali si manifestano sotto molte forme e per questo è difficile identificare il problema e le cause scatenanti. Avere un’idea più precisa sul funzionamento del nostro intestino, saper identificare i sintomi e quali sono le pratiche migliori da mettere in atto è il primo passo per una buona prevenzione.
Cos’è l’intestino
L’intestino è un organo che si sviluppa per una lunghezza di circa 9 metri e ha il compito di assimilare il cibo ed espellere le scorie. Grazie al microbiota intestinale (batteri, lieviti, parassiti e virus), l’intestino assimila i nutrienti e ci protegge da diverse malattie. L’intestino è conosciuto anche come “secondo cervello” poiché contiene cellule e fibre che formano un sistema nervoso in grado di operare in autonomia ed elaborare gli stimoli. I neuroni presenti all’interno di questo organo infatti regolano lo stress e rilasciano ormoni come la serotonina, esattamente come accade nel nostro cervello! Se impariamo a prenderci cura del nostro intestino, stiamo imparando a farlo per il nostro benessere fisico e mentale.
Cattiva digestione o disturbi digestivi?
I sintomi di una cattiva digestione si manifestano in diverse circostanze e possono comparire anche in persone che non soffrono di disturbi digestivi. Pasti abbondanti o consumati troppo velocemente, assunzione di grandi quantità di alcolici, cibi piccanti, bevande gassate o periodi di forte stress emotivo sono tutte possibili cause di una digestione scorretta. Come riconoscerla da un disturbo digestivo più grave? Nel caso di una cattiva digestione i sintomi sono transitori e possono essere sensazione di pienezza, gonfiore, nausea e fastidio nella parte superiore dell’addome. In questi casi, i nostri migliori alleati sono senza dubbio camomilla, anice, finocchio, liquirizia e zenzero, perfetti per contrastare il gonfiore addominale, alleviare il senso di pesantezza e favorire la naturale digestione
Gastrite, Helicobacter pylori e reflusso gastroesofageo
All’intestino possono essere legati anche disturbi piuttosto gravi: ecco come riconoscerli, trattarli e quando è opportuno rivolgersi ad uno specialista.
La gastrite insorge quando nella parete gastrica si verifica un’infiammazione, si manifesta
attraverso bruciore di stomaco, diarrea e crampi addominali ed è causa di una scorretta alimentazione, assunzione di farmaci antinfiammatori, abuso di alcol o presenza di stress. È opportuno distinguere tra gastrite acuta, dovuta ad un’indigestione o ad un’alimentazione ricca di cibi piccanti e grassi uniti al fumo, dalla gastrite cronica, che spesso è causata dall’infezione da helicobacter pylori. Il disturbo da helicobacter pylori deriva da alimenti e bevande contaminate, superfici sporche e dal contatto da persona a persona: una volta all’interno dello stomaco, questo batterio lo colonizza. Rendersi conto di avere un’infezione di questo tipo è piuttosto difficile, perché presenta sintomi più lievi rispetto alla gastrite o si può essere addirittura asintomatici: per identificare la presenza di questo batterio è infatti necessario eseguire un test specifico e seguire la cura antibiotica prescritta dallo specialista. Quando il bruciore di stomaco persiste dopo i pasti, seguito da una tosse secca e fastidio alla gola, possiamo essere in presenza di reflusso gastroesofageo: in questo caso è consigliabile adottare buone abitudini come evitare di coricarsi subito dopo i pasti, limitare gli sforzi fisici e cercare di fare passeggiate tranquille. La cura in questo caso sono i farmaci anti reflusso che proteggono le pareti dell’esofago e alleviano l’acidità di stomaco.
Prevenzione per l’intestino
Immersi nella frenesia della routine, è difficile mantenere le sane abitudini. Spesso consumiamo di fretta pasti dallo scarso potere nutrizionale e tendiamo a concentrare nella cena il pasto principale della giornata. Queste abitudini sovraccaricano il nostro intestino, rendono difficoltosa la digestione e possono influire su umore e sonno. Come abbiamo visto, intestino e cervello sono strettamente connessi: stress e ansia vanno evitati al pari di un’alimentazione scorretta, grazie all’attività fisica e a tutte le pratiche che favoriscono il benessere fisico e mentale.
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