I polmoni sono organi fragili e i loro tessuti non si rigenerano: ecco perché è importante dare loro la giusta importanza e sapere come fare una corretta prevenzione.
Perché fare una visita pneumologica?
I polmoni possono essere attaccati da batteri e sostanze tossiche alle quali siamo esposti quotidianamente come fumi, gas, polveri sottili e virus. L’attenzione che attribuiamo alla salute dei nostri polmoni spesso non è abbastanza: i polmoni infatti sono organi vitali e per questo è necessario assicurarsi che siano in salute in modo scrupoloso. La visita pneumologica diventa quindi necessaria in caso di difficoltà nella respirazione, dolori al torace, tosse prolungata, asma e apnea durante il sonno. Anche tutte le infezioni polmonari che perdurano nel tempo, come per esempio tosse, bronchite, sinusite o influenza persistente, rappresentano un buon motivo per scegliere di effettuare una visita di accertamento.
Come si svolge la visita?
Per effettuare la visita pneumologica non è necessaria nessun tipo di preparazione, è sufficiente presentare al dottore documenti e risultati dei precedenti esami per identificare in modo efficace il tipo di disturbo. All’inizio della visita il dottore si informa sulle abitudini del paziente per capire se il disturbo è correlato allo stile di vita del paziente oppure se ricercare le cause nel fattore ereditario: vizio del fumo, alimentazione, assunzione di farmaci sono tutti elementi che possono avere un’influenza sulla salute dei polmoni.
Questa fase serve anche per capire se il problema respiratorio sia effettivamente collegato a cause fisiche o a fattori emotivi, come la presenza di forte ansia, stress o episodi di attacchi di panico. Dopo l’indagine iniziale il medico effettua un controllo del torace con cui ascolta la qualità del respiro: grazie allo stetoscopio, il classico strumento che il medico pone su torace e schiena, sarà possibile identificare fenomeni acustici come murmure vescicolari e respiro bronchiale.
Spirometria
La spirometria è un esame comune che serve per valutare la qualità del flusso respiratorio, utile come test di prevenzione per chi lavora in ambienti a rischio e per i fumatori. L’esame dura circa 10 minuti e si misurano la quantità di aria che si è in grado di inspirare ed espirare dai polmoni con il massimo sforzo: dopo aver applicato uno stringinaso si soffia almeno tre volte su un boccaglio collegato allo spirometro che, a sua volta, è connesso ad un computer.
Prevenzione per polmoni in salute
Quando si parla di prevenzione è necessario distinguere in primaria e secondaria. La prevenzione primaria comprende tutte le azioni che riducono la possibilità di far nascere la malattia: la dipendenza dal fumo, che sia da tabacco o da sigaretta elettronica, è tra le cause principali di cancro a polmoni, vescica, pancreas e cuore. Per prevenzione secondaria invece intendiamo le azioni volte al monitoraggio dei soggetti a rischio: nei soggetti fumatori ed ex fumatori in età adulta, con gli screening
è possibile individuare l’eventuale problematica agli organi anche ai primissimi stadi e guidare così il paziente verso azioni volte ad una corretta prevenzione.
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